La primavera è un momento ancora molto utilizzato nonostante si possa presentare il problema della crescita di infestanti.
Un problema, delle semine autunnali invece, è di non seminare troppo “avanti” con la stagione, ovvero quando si raggiungono temperature troppo basse, che possono vanificare il nostro lavoro. In pratica, un modo empirico (che non richiede la misurazione della temperatura del suolo) ma che funziona abbastanza bene, è quello di controllare le temperature delle giornate: fino a quando si mantengono sopra i 10-12 gradi centigradi possiamo seminare (le graminacee microterme) senza grossi problemi.
Il terreno ideale per un tappeto erboso è quello detto di medio impasto, cioè dove la quantità di sabbia, limo, argilla e sostanza organica sono in giusta proporzione.
Prima della semina, sarebbe opportuno (ma difficile da eseguire, per una serie di ragioni), effettuare un analisi del terreno in modo da predisporre un piano di apporto e distribuzione di ammendanti, sostanze che migliorano la struttura di un terreno, (influenzando anche il ph).
Gli ammendanti più usati e consigliati per i tappeti erbosi, sono la torba e la sabbia (sabbia silicea non sbagliate o mal che vada sabbia granita). La torba apporta sostanza organica e migliora la struttura, la sabbia aumenta la permeabilità del terreno.
Esiste sul mercato, del “terriccio” in sacchi, specifico per tappeti erbosi, nei quali la torba e la sabbia sono già state miscelate, sono pronti all’uso, li trovo comodi e pratici, per piccole superfici.
Non da ultima, anche se la questione è controversa, tra quelli a favore e quelli contro, l’uso di stallatico per i tappeti erbosi. Personalmente, sono favorevole all’uso di stallatico in particolar modo, se vado ad effettuare una semina di prato in un giardino post cantiere, in quel caso uso dello stallatico “potenziato” con batteri del terreno, per riportare più velocemente possibile il terreno in condizioni ideali.
foto da Azienda Agr. Il Prato tappeti erbosi info@ilprato.eu |
- LOLIUM PERENNE 30/40 g mq
- Germinazione velocissima 7 giorni mediamente, in condizioni ottimali in soli 4 gg
- FESTUCA RUBRA 20/25 g mq
Velocità di’insediamento 15 gg. per la germinazione in condizioni ottimali - POA PRATENSIS 10/15 g mq
Velocità di insediamento 25 gg. per la germinazione in condizioni ottimali - POA TRIVIALIS 10/15 g mq
Velocità d’insediamento 25 gg. per la germinazione in condizioni ottimali - FESTUCA ARUNDINACEA 35/40 g mq
Velocità d’insediamento buona 15 gg. per la germinazione in condizioni ottimali.
ovvero con una sola essenza.
In contro tendenza è la Festuca arundinacea: attualmente è l’essenza che sta avendo forse maggior successo, spesso seminata in purezza, merito di ciò, le sue ottime caratteristiche di resistenza alla siccità, al calpestio e al ristagno d’acqua e la sua medio buona tolleranza all’ombra.
Vediamo nello specifico.
Normalmente si effettua un diserbo chimico, per eliminare le erbe infestanti, importante usare un principio attivo che non lasci residui erbicidi nel terreno (il più usato risulta, ancora, nonostante le tante polemiche il glifosate).
Trascorso il tempo necessario perché il prodotto abbia fatto effetto, si procede a liberare la superficie del terreno da tutto ciò che può ostacolare la buona riuscita del lavoro, piante infestanti e vecchio manto erboso ormai secco e morto, pietre, laterizi, legni, immondizia ecc.
Una volta che la superficie destinata alla semina è libera, si procede alla lavorazione del terreno. In agronomia si parla di terreno in tempera, cioè con la giusta umidità, né troppo bagnato né troppo asciutto.
Prima di effettuare la lavorazione vera e propria si distribuiscono gli ammendanti, (sabbia torba stallatico), le quantità variano in base alla tipologia di terreno e in quali condizioni si trova come spiegato sopra. Per superfici piccole è plausibile pensare ad una vangatura effettuata a mano, ma di regola si preferisce effettuare una fresatura.
Sminuzzato il terreno, si inizia a rastrellare il la superficie livellandola, e nello stesso tempo predisponiamo le pendenze per lo sgrondo dell’acqua. Terminata la rastrellatura, si effettua una leggera rullatura, che serve per controllare il livello dei piani e scoprire eventuali cedimenti o assestamenti del terreno. Effettuate le dovute correzioni si procede ad una seconda rastrellatura, per affinare ulteriormente il terreno e creare il “letto di semina”,superficie atta ad accogliere il seme.
Quindi si procederà alla semina vera e propria, distribuendo dai 25 ai 40 grammi di seme per metro quadrato, a seconda della specie di graminacea scelta. In concomitanza si procederà ad una concimazione di copertura, a base di fosforo principalmente. Esistono in commercio dei concimi specifici per tappeti erbosi, studiati appositamente per la semina e le prime fasi di crescita, vengono normalmente chiamati con il termine starter.
Terminata la semina si effettua la copertura del seme. Anche in questo caso si utilizza il rastrello, ma in modo rotatorio, (cioè si creano, dei cerchi sulla superficie del terreno). Subito dopo si effettuerà una doppia rullatura del terreno, possibilmente incrociando le lavorazioni, per far aderire il seme al terreno.
Il lavoro della semina termina con una buona irrigazione.
Il primo taglio si effettua normalmente quando il tappeto erboso raggiunge i 10-12 cm ed è davvero importante non tagliare più del 30% dell’altezza. Quindi se il giovane prato è di 10cm si taglia solo 3 cm di lamina fogliare, specialmente in questa fase è importante che seguiate alla lettera questa regola (sarebbe da rispettare sempre ma sappiamo come vanno le cose). Altresì importante che abbiate affilato le lame del tosaerba, altrimenti invece di tagliare strappate, visto il poco sviluppo dell’apparato radicale, finirete con estirpare le giovani piantine.
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