Se siete cosi fortunati ad avere nel vostro giardino, un albero di una certa età e di una certa dimensione sia in altezza che in larghezza, ben sapete le difficoltà che si incontrano a doverlo trattare all'insorgere di una qualsiasi malattia.
Le classiche pompe irroratrici a stantuffo, sono in grado di arrivare ad irrorare la chioma di una pianta ad un’altezza intorno ai 3-5 metri.
L’utilizzo di attrezzature a motore quali atomizzatore, botti per trattamenti ecc... sono in grado di trattare piante ad un'altezza massima intorno ai 8-10 m.
Se la nostra pianta supera i 10 m di altezza sarà necessario un mezzo (piattaforma aerea) che permetta all'operatore di alzarsi da terra e di poter irrorare in modo adeguato l’intera chioma della pianta.
Trovata la soluzione per poter distribuire in modo efficace il presidio antiparassitario, analizziamo alcuni aspetti importanti legati al trattamento stesso; è assolutamente fondamentale che il prodotto finisca sulla pianta e non sparso nell'ambiente, evitando quindi problemi di inquinamento e di sicurezza per le persone e gli animali, specialmente se ci troviamo a lavorare in territorio urbano, per cui la giornata in cui effettueremo il trattamento non dovrà esserci vento, anche la più lieve brezza crea problemi di deriva, le goccioline d’acqua nebulizzata sono talmente fini e leggere che pochissima aria è in grado di trasportarle a diverse decine di metri dal punto di distribuzione.
Il secondo punto importante ma sottovalutato dai più, è l’assoluta necessità di eliminare tutti i fiori presenti vicino e intorno alla pianta da trattare. Avete capito bene... si parlo di eliminare tutti i fiori del giardino, i fiori delle rose, i fiori del nostro bordo misto, i fiori di pelargonium nei vasi, i fiori eventualmente presenti nel prato... questo per evitare che del prodotto finisca su di essi e possa quindi essere nocivo per gli insetti pronubi, non solo le api ma farfalle bombi ecc.
Ovvio che vi sono altri aspetti e problematiche che andrebbero analizzati ma per il momento ci fermiamo qui. Il trattamento antiparassitario di un albero quindi richiede una certa cautela una dose di professionalità e spesso un onere economico da non sottovalutare. Per questo la nostra ditta ormai da quindici anni esegue le iniezioni endoterapiche a pressione, per la cura degli alberi.
Cos'è l'Endoterapia?
Consiste nell'iniettare all'interno del tronco di una pianta il fitofarmaco e non più irrorarlo sull'intera chioma.
Esistono due metodi di endoterapia
- ad assorbimento naturale, utilizzando sacche tipo flebo da appendere ai rami o di capsule da inserire tutto intorno al colletto della pianta (colletto si definisce come la zona di "separazione" tra l'apparato aereo e l'apparato radicale di una pianta);
- ad assorbimento a pressione, utilizzando apparecchi appositi che introducono l’antiparassitario all'interno alla pianta attraverso una leggera pressione. In questo modo si riesce ad avere un maggior controllo dell'intera operazione di assorbimento e di poter miscelare insieme all'insetticida anche concimi o biostiomolanti in base alle necessità della pianta trattata.
Normalmente una pianta trattata ad inizio stagione si mantiene pulita dai parassiti fino a fine stagione
Le malattie più comuni trattate sono:
- Cameraria su ippocastano
- Corituca su platano
- Afidi su tiglio, liriodendro, albizzia acero ecc.
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